Abbazia di San Galgano ci porta a San Galgano nacque a Chiusdino in un anno incerto collocabile intorno al 1150, da una famiglia appartenente alla classe dirigente del luogo, legata da rapporti di vassallaggio ai vescovi di Volterra, signori feudali di Chiusdino. Sugli anni della fanciullezza e dell’adolescenza di Galgano o sulla sua educazione e formazione, sappiamo assai poco.
San Galgano
È certo che Galgano sia stato cavaliere: probabilmente l’accesso alla cavalleria, fu la naturale conseguenza della sua appartenenza ad una famiglia che esercitava tradizionalmente la funzione ufficiale di rappresentanza e di tutela dell’ordine costituito, per la protezione delle terre e dei beni della patria, da intendersi come il paese ed il distretto di Chiusdino.
La morte del padre produsse un cambiamento nella vita del giovane; l’arcangelo Michele, apparso – in sogno o in visione – al giovane lo avrebbe convinto a lasciare la vita secolare e ad intraprendere quella religiosa. Non mancò a Galgano l’opposizione della madre ma alla vigilia di Natale del 1180, ebbe una nuova esperienza mistica: sulla strada di Civitella il cavallo di Galgano improvvisamente si fermò e lì fu costretto a pernottarvi. Il giorno seguente – giovedì 25 dicembre 1180, solennità del Natale – il cavallo non poté andare avanti e Galgano lasciò le briglie sciolte sul collo del cavallo e pregò devotamente il Signore perché lo conducesse al luogo in cui avrebbe riposato per sempre”, cioè la collina di Montesiepi.
La Spada nella roccia
Quale segno di rinuncia perpetua alle abitudini violente della sua epoca, Galgano conficcò la sua spada di cavaliere nel terreno.
Questo gesto aveva per i cavalieri del Medio Evo un alto significato spirituale: la spada capovolta ricordava la croce. Col suo gesto, Galgano non rifiutò la “militia saeculi”, ma la superò, non rinunciando alla spada ma portandola al servizio di una cavalleria diversa da quella vissuta fino ad allora, diversa e soprattutto più alta: il cavaliere Galgano avrebbe arruolato se stesso nella milizia di un “dominus” più grande di quello terreno: Gesù Cristo.